a meal of raw thoughts

26.1.09

COGITO INTERROTTO - lettera aperta a Corrado Augias

Qui di seguito la mail che ho scritto a Corrado Augias il 3 gennaio*.


Gent.le Corrado Augias,
le scrivo per invitarla a portare il mento fra le ginocchia, assumendo una posizione completamente rannicchiata. Bene. Ora provi a fare un bel respiro. Difficile, vero? Naturale, ha la gabbia toracica completamente compressa. Chiunque se ne può avvedere facilmente. Dunque, perché leggo sull’inserto cultura di Repubblica di ieri, in un articolo sul rapporto tra religione cattolica e pratica Yoga, che tale posizione aumenta l’ossigenazione? Per inciso, il profeta Elia e i mistici che pregavano così rannicchiati, miravano – fra l’altro - proprio a ottenere l’effetto contrario: l’ipo-ossigenazione, stato che inibisce la mente vigile e predispone a un livello di coscienza “estatica”.
Sia gentile davvero, Corrado Augias, e raccolga la mia provocazione: in realtà è un appello a tutti i giornalisti culturali italiani.
Che non si scaglino solamente contro l’ignoranza infestante le nostre università e il nostro paese. Che facciano qualcosa di più. Magari, sentendosi in parte responsabili di tale ignoranza. Alimentata anche da errori dozzinali come il sopracitato esempio: frutto di una superficiale “googlata”, non so. Ma che non mi aspetto, assieme ad altre imprecisioni, più o meno gravi, in un pezzo pubblicato nella sezione Cultura di uno dei più prestigiosi quotidiani nazionali.
Sullo stesso quotidiano, l’altro ieri, leggevo l’appello al referendum sul testamento biologico. Conosco – e personalmente condivido - la sua posizione in merito, gentile Corrado Augias, e per questo scrivo proprio a lei. Anche tale articolo contiene, secondo il mio modesto parere di filosofo e professionista del mondo della comunicazione (definizione che ho trovato proprio su google associata pure all’autore più giovane del pezzo), un eccessivo numero di cedimenti sia di forma sia di contenuto. Per questo insisto nel mio appello: giornalisti culturali italiani, siate responsabili. Per fortuna le atrofie dei muscoli cognitivi sono reversibili. Fatevene carico. Non basta iniziare il processo culturale. Occorre portarlo a fondo con la dovuta passione e cura. Altrimenti il popolo dei lettori dovrà sempre accontentarsi di un assai poco gratificante cogito interrotto.


* per la cronaca, Augias ha risposto e apprezzato la mail, ma il caporedattore cultura  di Repubblica, a cui l'ha inoltrata, evidentemente ha deciso di non pubblicarla. 

 
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