Riddle.
Giovedì scorso. La casa139. Una bottiglia di Nero d'avola. Due bicchieri. Davanti a me, un tipo rigido, seduto sul bordo di uno sgabello alto, schiena dritta, sguardo eretto. Delle due, l'una: o aveva una scopa nel culo, o Robert Fripp non è più solo. Dopo le prime note, buona a seconda. Jacopo Bertacco è il leader evidente dei Riddle. Gruppetto del cazzo il cui unico breaktrhu' è stata una comparsata ad ArezzoWave e questo loro cd. Aspettate un momento: ho scritto gruppetto del cazzo? Sì, perchè me lo hanno fatto diventare duro. Tommaso Fiori ai samples, dario benzoni alle percussioni che rideva con la consapevolezza di chi sa di stare facendo qualcosa di bello, steve palmieri al basso che sembrava tomy levin lavato in acqua fredda (un po' basso, anche di statura): questi figuri mi hanno fatto volare, salvo poi essere riportato a terra dal già citato jacopo bertacco con i suoi fraseggi. Un po' Satriani di Satch Boogie, un po' Fripp, un po' Laswell, un po' Frisell, un po' Poecupine tree di Metanoia e Signify. Ecco, forse il loro unico limite è ancora questo: un po' troppo facile indovinare le loro influenze. Ma diamine (leggi: ma, cazzo!) sono al loro primo disco. Teneteli d'occhio.
0 Comments:
Posta un commento
<< Home