a meal of raw thoughts

18.3.05

Ciclisti sui marciapiedi, una lotta giusta

Riporto qui sotto un intervento di Ciclobby, che, come ciclista, non posso che sottoscrivere.


Nelle lettere al Corriere, la signora Carla Savelli dichiara stupore
per la richiesta dei ciclisti relativa all'utilizzo dei marciapiedi.
A Milano torna, con cadenza periodica, questa polemica che appare
veramente priva di senso.

Va detto che, nel permanere della attuale giungla urbana, non pochi
sono i ciclisti che, per autotutela rispetto a un traffico aggressivo
e talvolta mortale, cercano rifugio sul marciapiede. Come dar loro
torto?

Le guerre tra poveri - e ciclisti e pedoni, in una città strangolata
dal traffico e dall'inquinamento, sono tali - non servono a nessuno
se non, come giustamente ricordava qualche giorno fa Isabella Bossi
Fedrigotti su queste pagine, a far sghignazzare gli incalliti
dell'auto e chi si mette di traverso alle richieste a favore della
mobilità sostenibile.
Per questo occorre essere chiari e non sottrarsi al confronto.
Dunque non ci stancheremo di ripeterlo, sperando che non si ricada
nell'equivoco: i ciclisti non hanno mai chiesto di appropriarsi in
modo incondizionato dei marciapiedi di Milano.

Chiedono invece che, sui marciapiedi adatti (e cioè compatibili in
quanto larghi, con scarsi accessi e poco frequentati dai pedoni) si
dia attuazione a ciò che il Codice della strada (e non la gang dei
ciclisti!) prevede come possibile: l'art. 122 del Regolamento di
applicazione prevede infatti già oggi, a certe condizioni e con
l'apposizione di specifica segnaletica orizzontale e verticale, l'uso
separato in due distinte sezioni o promiscuo dei marciapiedi per
ciclisti e pedoni.

Serve un'ordinanza di destinazione d'uso da parte del Sindaco. A
Milano esistono già da molti anni diverse applicazioni di questa
normativa, il che dimostra che è possibile. Ma, quel che più conta,
sono numerosissime le situazioni in cui, con provvedimenti dai costi
minimi, si potrebbe favorire in modo massiccio l'uso della bici in
sicurezza, che è ciò che a Milano manca.

Per essere concreti e propositivi, noi abbiamo già oltre un anno fa
segnalato analiticamente le nostre proposte al Comune (anche con la
specifica individuazione dei marciapiedi a nostro parere
compatibili), che però sino ad ora non ne le ha minimamente
considerate.
Cosa possiamo fare di più?

Eugenio Galli (presidente Fiab CICLOBBY)

 
Counter
Site Counters